L'Abruzzo
per l'Europa
“L’Europa è il nostro destino” amava dire l’indimenticato David Sassoli. L’Abruzzo deve rafforzare la propria partnership istituzionale con l’Unione Europea, le sue Istituzioni e i Paesi membri, rendendosi protagonista di una fase di rilancio necessaria al sogno europeo, affinché possa offrire risposte innovative alle sfide epocali che nessun singolo Stato può affrontare da solo, rafforzando il ruolo e il coinvolgimento delle regioni nell’ambito del processo decisionale europeo e di integrazione. Dall’emergenza pandemica all’emergenza climatica, dalla sfida migratoria a quella della ripresa inclusiva e della trasformazione digitale, ad un quadro che elimini la concorrenza sleale e l’evasione ed elusione fiscale tra Paesi europei, ad una voce forte e univoca dell’Unione nella cooperazione e nelle relazioni internazionali.
Dall’Europa al mondo intero, la Regione deve essere un punto di riferimento anche per i suoi cittadini emigrati negli anni, per le comunità abruzzesi che hanno portato all’estero l’inventiva e la capacità innovatrice e produttiva delle nostre filiere.
Occorrerà prioritariamente adeguare e rilanciare il Programma Regionale FESR 2021-2027 (PR FESR), quel documento programmatico volto a realizzare il completamento del percorso di “transizione” dell’Abruzzo verso il novero delle regioni europee più competitive e sviluppate, mettendo al centro il conseguimento degli obiettivi strategici dell’Unione Europea, sostenendo interventi rivolti ad un’economia climaticamente neutra (Green Deal europeo) e più orientata al digitale (in linea con la strategia “Bussola per il digitale 2030”), ma compatibilmente con le istanze dei cittadini europei per una società giusta e inclusiva (Pilastro europeo dei diritti sociali). In coerenza con le grandi priorità di politica economica dell’UE, in primis i pilastri di Next Generation EU (transizione verde, transizione digitale e inclusione sociale): la vera “sfida epocale” per chi si candida al governo del nostro amato Abruzzo.